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Real Casa Paternò Castello di Valencia


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Parte 3°

Storia

Storia Genealogica

Quando Carlo I arrivò a Gaeta e seppe della sconfitta maledì il figlio, ma dovette rinunciare al-l'invasione della Sicilia, assediò invano Reggio e poi, per riorganizzarsi, si ritirò in Puglia dove, a Foggia, il 7 gennaio 1285, morì. In quello stesso anno, il Papa Martino IV, dopo che i maggiorenti francesi ne avevano discusso alle assemblee di Bourges (novembre 1283) e Parigi (febbraio 1284) aveva proclamato la crociata contro il Regno d'Aragona, a cui avevano aderito con entusiasmo sia Carlo I d'Angiò che Filippo III di Francia, che cognato di Pietro III, avendone sposato la sorella, Isabella d'Aragona. La crociata partì nel marzo del 1285, sotto una cattiva stella, per la morte del papa il 28 marzo a Perugia, dopo che a gennaio era già morto Carlo I d'Angiò; Filippo III era accompagnato dai due figli, Filippo il Bello e Carlo e dal legato del Papa. I crociati, un esercito imponente, attraversato il Rossiglione, dove seminarono terribili atrocità, ed i Pirenei posero l'assedio a Gerona che cadde dopo dieci settimane, il 7 settembre; però dato che la flotta di appoggio francese, che assicurava i rifornimenti ai crociati, tra la fine di agosto e i primi di settembre subì una terribile disfatta da par-te della flotta siciliana-aragonese, comandate dal Lauria, dopo una settimana gli invasori, in preda alle malattie dovute al gran caldo, si dovettero ritirare e, durante la ritirata, Filippo III il 5 ottobre morì a Perpignano. Pietro III morì a Vilafranca del Penedès o a Barcellona l'11 novembre 1285 (lo stesso anno del suo avversario Carlo I d'Angiò e circa un mese dopo il cognato Filippo III), lasciando erede al trono di Sicilia il figlio Giacomo. Pietro e Costanza ebbero sei figli:
- Alfonso (1265-1291), detto "il Liberale", fu re di Aragona;
- Giacomo (1267-1327), detto "il Giusto", fu re di Sicilia e re di Aragona;
- Isabella, detta "la Santa", fu regina di Portogallo (1271- 1336);
- Federico (1272-1337), fu re di Sicilia e re di Trinacria;
- Violante (1273-1302), sposata nel 1297 con Roberto d'Angiò;
- Pietro, fu principe d'Aragona e di Sicilia (1275- 1291);

d'Aragona(Valencia, 1265 - Barcellona, 18 giugno 1291) detto III d'Aragona, Liberale (in catalano: III, in castigliano: III), fu Re III di Aragona, I Re di Valencia e Conte II di Barcellona (1285-1291). Dal 1286 fu anche Re I di Maiorca. Figlio primogenito del Re d'Aragona Pietro III Grande e di Costanza di Sicilia, figlia del Re di Sicilia Manfredi, quindi nipote dell'Imperatore Federico II di Svevia. Alfonso, il 15 agosto 1282, a Barcellona, sposò Eleonora d'Inghilterra, figlia del Re d'Inghilterra Edoardo I e di Eleonora di Castiglia. Nel 1285 ricevette incarico dal padre, Pietro III Grande, di conquistare il Regno di Maiorca, togliendolo allo zio, il Re di Maiorca Giacomo II, che aderendo alla crociata indetta da Papa Martino IV, nel 1284 e nel giugno-settembre del 1285, aveva dato aiuto, nei suoi possedimenti francesi, alla crociata del re di Francia, Filippo l'Ardito. Alla morte del padre, nel novembre del 1285, in quanto figlio maggiore gli succedette sul trono di Aragona e di Valencia e nelle contee catalane, mentre il secondogenito, Giacomo Giusto gli succedette sul trono di Sicilia. Nel corso del 1286, portò a termine l'incarico ricevuto dal padre e oltre a Maiorca conquistò anche l'isola delle Pitiuse, Ibiza. Poi passò all'isola di Minorca e, nel 1287, portò a compimento la conquista dell'isola, tolta all'emiro Abû'Umar, vassallo prima di Giacomo I e poi di Giacomo II, accusato di essersi alleato con gli Angioini e poi coi crociati francesi. Minorca fu ripopolata con popolazioni catalane (secondo il cronista Raimondo Muntaner bona gent de catalans). In politica interna dovette subire la ribellione a più riprese dell'aristocrazia aragonese, che si sentiva trascurata dalla monarchia che per le sue imprese si poggiava più sulla borghesia mercantile catalana, così dopo le , del 1286, di giugno a Saragozza e di ottobre a Huesca Alfonso dovette reprimere delle ribellioni e dopo la riunione delle del 1289, a Monzón. Dato che il Re di Castiglia, Sancho IV, aveva preso posizioni sempre più filofrancesi, nel settembre del 1288, a Jaca partecipò alla proclamazione di Alfonso de la Cerda (figlio di Ferdinando de la Cerda, primogenito, premorto al padre, nel 1275, del Re di Castiglia, Alfonso X il Saggio, a sua volta morto nel 1284, che assieme al fratello Ferdinando erano detti gli de la Cerda, a cui il Re di Aragona, suo padre, Pietro III di Aragona aveva dato asilo ) a Re di Castiglia, che portò i due regni di Castiglia e di Aragona ad una guerra di frontiera, con battaglie nell'aprile e luglio del 1289, settembre del 1290 e febbraio del 1291. In politica estera, dato che teneva prigioniero in Aragona il capo della casa angioina, il Re di Napoli, Carlo lo Zoppo, Alfonso III ricevette le varie delegazioni (papato, Francia ed Inghilterra) che ne sollecitavano la liberazione. Dopo che un primo accordo, preso ad Oléron, nel 1287, fu bocciato dal Papa Nicola IV, il 27 ottobre 1288 a Canfranc, nel nord dell'Aragona, fu trovato l'accordo e Carlo II venne liberato in cambio dei tre figli che rimasero in ostaggio al suo posto. Dato che la guerra in Sicilia riprese Alfonso inviò l'ammiraglio Ruggero di Lauria in aiuto del fratello, il Re di Sicilia, Giacomo Giusto (futuro re d'Aragona). Nel febbraio del1291, a Tarascona, riuscì a fare la pace col papato (che continuava a sostenere Carlo di Valois come Re d'Aragona) e la Francia: disconobbe i diritti del fratello Giacomo sulla Sicilia ed in cambio Carlo di Valois rinunciò ai diritti sul regno d'Aragona, ottenendo le contee d'Angiò e del Maine insieme alla mano di Margherita, figlia di Carlo II di Napoli, che avrebbe dovuto rientrare in possesso della Sicilia, ora che non aveva più l'appoggio del Regno d'Aragona. Alfonso III morì all'improvviso il 18 giugno del 1291 e, dato che non aveva discendenza, lasciò i Regni di Aragona, Valencia e Maiorca al fratello Giacomo, che, nelle disposizioni di Alfonso, avrebbe dovuto lasciare il Regno di Sicilia al terzo fratello Federico.

Giacomo d'Aragona(Valencia, 10 agosto 1267 - Barcellona, 2 novembre 1327) detto II d'Aragona, Giusto (in catala-no: el Just, in castigliano: II de Aragón), fu Re II di Aragona, Re di Valencia e Conte di Barcellona (1291-1327). Dal 1285 al 1296 fu anche Re di Sicilia come IDal 1291 al 1298 governò il Regno di Maiorca (era stato tolto allo zio, il Re Giacomo II di Maiorca da suo fratello, Alfonso III d'Aragona, per volere di suo pa-dre, Pietro III d'Aragona, per punirlo per avere appoggiato la crociata contro l'Aragona). Figlio secondogenito del Re d'Aragona Pietro III Grande e di Costanza di Sicilia, figlia del Re di Sicilia Manfredi, quindi nipote dell' Imperatore Federico II di Svevia. Alla morte del pa-dre, nel novembre del 1285, il secondogenito, Giacomo il Giusto gli successe sul trono di Sicilia come Giacomo I, mentre, in quanto figlio maggiore, Alfonso III gli successe sul trono di Aragona e di Valencia e nelle contee catalane. Il Regno di Sicilia per la verità era diviso in due regni, quello di Napoli, sul continente e quello di Sicilia, che poi diver-rà di Trinacria, sull'isola, ed era in stato di guerra permanente; Giacomo, raggiunta la Sicilia dove già si trovava la madre, Costanza, che la governava per conto del marito Pietro, aveva ricevuto in aiuto dal fra-tello, Alfonso, la flotta aragonese, al comando dell'ammiraglio Rugge-ro di Lauria, per cui aveva la superiorità assoluta in campo marittimo, infatti il 23 giugno del 1287, Lauria aveva sconfitto la flotta napoleta-na, a Castellamare, impadronendosi di 42 galere, mentre lo stesso gior-no Giacomo aveva sventato un attacco contro Augusta. Dopo che un primo accordo, preso ad Oléron, nel 1287, fu bocciato dal Papa Nicola IV, il 27 ottobre 1288 a Canfranc, nel nord dell'Aragona, fu trovato un accordo che mantenendo lo quo nel Regno di Sicilia, prevedeva la liberazione del Re di Napoli, Carlo II lo Zoppo, ancora prigioniero in Aragona, in cambio dei suoi tre figli che dovevano rimanere in ostaggio al suo posto. Dopo che Carlo II venne liberato ed incoronato, Re di Sicilia, dal Papa a Rieti, il 19 giugno del 1289, il Papa annullò gli impegni presi a Canfranc e riprese la guerra in Sicilia contro Giacomo il Giusto. Nell'agosto dello stesso anno, però a causa dei mamelucchi che minacciavano Acri, fu siglata una tregua di due anni. Nel febbraio del 1291, a Tarascona, suo fratello Alfonso fece la pace col papato e la Francia, che smettevano di sostenere Carlo di Valois come Re d'Aragona, ed in cambio disconosceva i diritti di Giacomo sulla Sicilia che doveva ritornare agli angioini, cioè a Carlo II di Napoli, lasciando così Giacomo senza più l'appoggio del Regno d'Aragona. Ma il 19 giu-gno di quello stesso anno 1291, il fratello Alfonso III morì improvvi-samente lasciando i regni di Aragona, di Valencia, di Catalogna ed il governo di Maiorca a Giacomo e disponendo che la Sicilia andasse al terzo fratello Federico; Giacomo divenne sovrano della Corona d'Ara-gona, come Giacomo II e si fece incoronare a Saragozza nel mese di luglio, come successore di Pietro III e si tenne il Regno di Sicilia. Il fratello Federico fu inviato in Sicilia come governatore, dove raggiunse la madre, Costanza. Il governo della Sicilia di Giacomo fu breve, ma fu buono, dando sviluppo alla vita parlamentare, a cui partecipavano i componenti dei tre , e per gli statuti concessi dal Re, inoltre portò prosperità all'isola, dovuto soprattutto alla potenza marinara che sviluppò i commerci. Il primo dicembre di quello stesso anno, 1291, Giaco-mo sposò a Soria, Isabella di Castiglia, figlia del Re di Castiglia, Sancho IV e Maria di Molina. Il matrimonio fu annullato nel 1294. La situazione politica internazionale era tornata allo stato antecedente all'accordo di Tarragona e Giacomo voleva porre fine alla situazione che vedeva l'Aragona in perenne lotta contro il papato la Francia e la Castiglia (l'Aragona sosteneva Alfonso de la Cerda, pretendente al trono di Castiglia contro l'attuale Re, la situazione si sbloccò dopo l'elezione al papato, il 23 dicembre 1294, di Bonifacio VIII, che, elaborando la proposta del suo predecessore, Papa Celestino V, ad Anagni, il 12 giugno del 1295 stipulò con Giacomo e con Carlo II d'Angiò il di AnagniCon questo accordo, Giacomo accon-sentì a cedere la Sicilia e restituire i tre figli di Carlo II che aveva in ostaggio da circa sette anni; in cambio avrebbe ottenuto i feudi di Sardegna e di Corsica, se li avesse saputi conquistare, e avrebbe sposato la figlia di Carlo II d'Angiò; mentre Federico, il governatore della Sicilia sarebbe stato compensato dal matrimonio con l'erede dell'impero d'oriente, Caterina Courtenay. Federico, amareggiato, anche perché Giacomo non aveva ottemperato al testamento di Alfonso III, rifiutò e si schierò con i Siciliani che, sentendosi traditi dal nuovo re Aragonese, dichiarato decaduto Giacomo, lo elessero al trono di Sicilia. L'undici dicembre 1295 il Parlamento siciliano riunito a Palermo proclamò Federico III di Sicilia, e riconfermò la scelta il 15 gennaio 1296 al Castello Ursino di Catania. L'incoronazione ufficiale avvenne il 25 marzo del 1296 nella Cattedrale di Palermo. Il 29 ottobre del 1295, in ottemperanza al trattato di Anagni, a Vilabertran (Alt Empordà), nel nord della Catalogna, Giacomo sposò Bianca di Napoli, figlia di Carlo lo Zoppo e di Maria D'Ungheria. In calce al Trattato di Anagni Bonifacio VIII suggeriva a Giacomo II d'Aragona di rispettare il volere del nonno Giacomo I e restituire il Regno di Maiorca allo zio, Giacomo II di Maiorca e finalmente, nel 1298, col di Argilers, Giacomo II di Maiorca, richiamandosi al trattato di Perpignano, del 1279, si riconosceva vassallo del Re d'Aragona, Giacomo II il Giusto e rientrava in possesso del Regno di Maiorca. Dato che il fratello, Federico, aveva preso l'iniziativa e non solo conservava la Sicilia ma aveva portato la guerra nel napoleteno, Bonifacio VIII, agli inizi del 1297, convocò a Roma sia Giacomo che Carlo II e li spronò a riconqui-stare la Sicilia secondo il trattato di Anagni; dovettero abbandonare la Sicilia, per ordine di Giacomo, sia Giovanni da Procida che Ruggero di Lauria, che divenne ammiraglio della flotta alleata antisiciliana ed alla fine anche la Regina Madre Costanza dovette abbandonare il figlio prediletto Federico e raggiungere Giacomo a Roma. Giacomo interven-ne, a fianco degli Angioini, contro il fratello Federico ed i Siciliani e con la sua flotta aragonese affiancata da quella napoletana, a Capo d'Orlando, nel luglio del 1299, sconfisse Federico. Giacomo, l'anno dopo, visto che il fratello continuava a resistere, fece ritorno in Aragona. La guerra dei Vespri Siciliani terminò con la pace di Caltabellotta: il 31 agosto del 1302, probabilmente nel castello del Pizzo, si firmò il trattato di pace, che prevedeva che Federico III mantenesse il potere sulla Sicilia col titolo di di Trinacria (quello di Sicilia spettava solo al Re di Napoli) fino alla sua morte, dopo la quale l'isola sarebbe dovuta passare nuovamente agli Angiò. Inoltre sanciva l'impegno che Federico sposasse Eleonora, sorella del Duca di Calabria Roberto e figlia di Carlo II. Nel 1300, Giacomo attaccò la Murcia per riprendersi i territori che spettavano all'Aragona, secondo il trattato di Almizra del 1244 tra Giacomo I di Aragona e Alfonso X di Castiglia che conferma-va il trattato, del 1179, siglato tra Alfonso VIII di Castiglia ed Alfonso II d'Aragona, a Cazorla. Nel 1304 Giacomo II ed il Re di Castiglia, Ferdinando IV trovarono un accordo, conosciuto come Arbitral de Torrellas, confermato l'anno seguente (1305) col trattato di Elx, dove la Murcia veniva confermata alla Castiglia, mentre le città di Orihuela, Elx, Caudete, Elda et Alicante, passavano al Regno di Valencia, che faceva parte della Corona d'Aragona, mentre Cartagena veniva restituita alla Castiglia. Nel 1309, Giacomo, a seguito dell'ar-monia ritrovata con la Castiglia, andò in aiuto di Ferdinando IV, per la conquista, a cui parteciparono anche truppe portoghesi, di Gibilterra (che però, nel 1333, fu nuovamente perduta). A Maiorca intanto Sancho I di Maiorca, nel 1311, era subentrato al padre, Giacomo II di Maiorca, sul trono del Regno di Maiorca e dato che, né lui né i tre fratelli avevano discendenza, Giacomo II d'Aragona, cominciò a pensare di pretendere quel trono per riunirlo alla Corona d'Aragona. Ma quando, nel 1315, al fratello di Sancho, Federico di Maiorca, nacque un figlio, Giacomo, che, rimasto orfano di entrambi i genitori, fu da Sancho nominato erede del trono di Maiorca; ovviamente Giacomo II non gradì e nel 1319, fu addirittura sfiorata la guerra, evitata per il pronto intervento pacificatore del Papa Giovanni XXII. Fu trovata la soluzione con l'impegno di Sancho ad aiutare il cugino nella conquista della Sardegna, che sarebbe iniziata nel 1320, mentre Giacomo II d'Aragona rinunciava ad ogni pretesa sul trono di Maiorca e accettava che l'erede al trono di Maiorca fosse Giacomo, il futuro Giacomo III di Maiorca. Nel frattempo, dato che era vedovo dal 1310, il 15 giugno del 1315 Giacomo si era sposato per la terza volta, per procura, a Cipro, nella chiesa di Santa Sofia, a Nicosia e poi di persona il 27 novembre dello stesso anno nella cattedrale di Girona, con Maria di Cipro, figlia del Re di Cipro, Ugo III di Lusignano. Rimasto vedovo nel 1319, si sposò, il 25 dicembre del 1322, a Tarragona, per la quarta volta, con la nobile catalana, Elisenda di Montcada, che nel 1327 alla morte di Giacomo, si ritirò a vivere in un palazzo attiguo al monastero delle clarisse di Pedralbes da lei fondato nel 1326, a Barcellona. Nel 1324, alla morte di Sancho di Maiorca, Giacomo III di Maiorca, di circa nove anni, gli successe sul trono, sotto la tutela dello zio, ecclesiastico, Fi-lippo Di Maiorca, con la reggenza di un consiglio, costituito da alcuni nobili del Regno. Giacomo II d'Aragona intervenne su Filippo di Maiorca, e, obbligandolo a mantenere fede all'impegno di aiutare la corona d'Aragona a conquistare la Sardegna, impose dure condizioni economiche al regno di Maiorca, che in pochi anni subì una dura crisi finanziaria. Giacomo portò a termine la conquista della Sardegna tra il 1324 ed il 1325. Morì all'età di 66 anni e fu sepolto, accanto al padre, Pietro III, in un'abbazia Cisterciense, nel monastero di Creus, ad Aiguamúrcia, Tarragona; gli successe il figlio Alfonso.

- Giacomo da Isabella, Maria ed Elisenda non ebbe figli, ma ne ebbe dieci da Bianca:
- Giacomo d'Aragona (1296-1334), che, nel 1319, rinunciò ai suoi diritti per ritirarsi in monastero
- Alfonso il Benigno (1299-1336), Re d'Aragona.
- Maria d'Aragona (1299-1311), sposò Pietro di Castiglia, figlio di Sancho IV di Castiglia.
- Costanza d'Aragona (1300-1327), sposò Giovanni Emanuele di Castiglia, nipote di Alfonso X di Castiglia
- Elisabetta d'Aragona (1302-1330), sposò, nel 1315, Federico I d'Asburgo.
- Giovanni d'Aragona (1304-1334), fu arcivescovo di Toledo poi di Tarragona, e poi Patriarca d'Alessandria.
- Pietro d'Aragona (1305-1381), Conte de Ribagorza, Empúries e Prades.
- Bianca d'Aragona (1307-1348), religiosa.
- Raimondo Berengario d'Aragona (1308-1366), conte d'Empúries e Prades.
- Violante d'Aragona (1310-1353), sposò Filippo, despota di Romania e figlio di Filippo I di Taranto.

Alfonso d'Aragona(Napoli, 1299 - Barcellona, 27 gennaio 1336) detto Guttadauro o II d'Aragona, Buono o il Benigno(in catalano: el Benigne, in castigliano:
IV de Aragón), fu Re IV di Aragona, Re II di Valencia, Re I di Sardegna e Conte III di Barcellona e di Urgell (1327-1336). Figlio secondogenito del Re d'Aragona Giacomo II Giusto e di Bianca di Napoli, figlia di Carlo lo Zoppo e di Maria D'Ungheria. Nel 1314, il 10 settembre Alfonso sposò, nella cattedrale di Lérida la Contessa di Urgell, Teresa di Entenza († Saragozza 1327), figlia di Gombau d'Entença e di Costanza d'Antillón, a sua volta figlia del Conte Alvaro I d'Urgell. Il matrimonio fu celebrato dopo la morte dello zio di Teresa il conte Ermengol X d'Urgell, che, non avendo diretti discendenti, lasciò la contea a Teresa, figlia di sua sorella. Con questo matrimonio anche l'ultima contea della Catalogna che non ne faceva parte, entrò a far parte della Corona d'Aragona (escludendo le contee di Rossiglione e Cerdanya che erano legate al Regno di Maiorca). Teresa morì, a Saragozza, il 27 ottobre del 1327, cinque giorni prima dello suocero Giacomo II Giusto, per cui non fu regina. Nel 1319, il fratello primogenito, Giacomo d'Aragona (1296-1334), rinunciò al suo diritto di pretendente al trono per ritirarsi in monastero, per cui Alfonso divenne l'erede della Corona d'Aragona, ma cosa più grave rifiutò di sposare la sua fidanzata, Eleonora di Castiglia, la figlia del Re di Castiglia, Ferdinando IV e di Costanza del Portogallo, innescando una situazione di malessere col vicino Regno. Nel (1323-1324), per conto di suo padre, conquistó la Sardegna con l'aiuto di due grandi famiglie feudatarie aragonesi: i Carroz e i Cappai. Nel 1327, alla morte del pa-dre, gli subentrò nei titoli di Re d'Aragona e Re di Valencia e di Conte di tutte le contee catalane, escluse quelle di Rossiglione e Cerdanya. Nel 1329, Alfonso si sposò in seconde nozze, il 5 febbraio, nella catte-drale di Tarragona, con Eleonora di Castiglia, la figlia del Re di Castiglia, Ferdinando IV e di Costanza del Portogallo, mettendo così fine ai contrasti con la Castiglia sorti nel 1319, per il mancato matrimonio tra Eleonora stessa ed il fratello maggiore di Alfonso, Giacomo d'Aragona. Ristabiliti i buoni rapporti con la Castiglia, Alfonso IV propose al cognato, il Re di Castiglia, Alfonso XI, una crociata contro il Regno di Granada, che Alfonso XI rifiutò in quanto intratteneva buoni rapporti col Re di Granada, che, nel 1331, sarebbe divenuto suo vassallo. Allora Alfonso IV, nel 1329, iniziò la crociata da solo, senza ottenere risultati di rilievo; ma, nel 1331, i Mori attaccarono il Regno di Valencia, riuscendo ad occupare le città di Orihuela ed Elx, che furono, con fatica, riconquistate. Nello stesso anno iniziò un tentativo di conquista di Almeria che si protrasse sino al 1333 e si risolse con una disastrosa sconfitta. Dopo questa disfatta ven-ne a più miti consigli e, nel 1335, firmò la pace col Regno di Granada. Durante il suo regno la politica mediterranea del Regno di Aragona ri-cevette un forte impulso: Alfonso IV, tra il 1329 e il 1336, condusse una guerra con la Repubblica di Genova ed in misura minore con la Repubblica di Pisa, durante la quale occupò Sassari. Nel 1331, dopo la nascita del secondo figlio avuto da Eleonora di Castiglia, Alfonso dotò i due bambini di una parte del Regno di Valencia, confinante con la Castiglia; ma questo frazionamento del regno scontentò i Valenzani che si opposero e si oppose soprattutto l'erede al trono, il figlio di primo letto, Pietro IV Cerimonioso e, nel 1333, approfittando che Alfonso e la sua corte si trovavano a Valencia, fecero su di lui una tale pressione (che le donazioni erano contrarie ai loro ed ai loro privilegi), che il Re appellandosi all'ordinanza di suo padre, Giacomo II, dichiarava il regno indivisibile, non fece più le donazioni ai due figli più giovani. Durante il suo regno Alfonso annesse, nell'attuale Grecia, alla Corona d'Aragona il ducato di Atene ed il ducato di Neopatria, situato nelle attuali regioni della Macedonia e della Tessaglia. Alfonso morì il 27 gennaio del 1336. Essendo il suo primogenito morto bambino, il figlio secondogenito, Pietro gli succes-se sul trono di Aragona come Pietro IV Cerimonioso ereditando an-che i regni di Valencia e Sardegna e tutte le contee catalane ad ecce-zione della Contea di Urgell, che andò al terzogenito Giacomo. Alfonso IV concesse alla città di Cagliari il diritto di battere moneta quando era ancora infante. Da lui prese nome l'alfonsino d'argento e l'alfonsino minuto, monete aragonesi di Sardegna, battute anche sotto Alfonso V, detto MagnanimoAlfonso e Teresa di Entenza ebbero sette figli:
- Alfonso (1315-1317).
- Costanza d'Aragona (1318-1346), che sposò Giacomo III di Maiorca.
- Pietro IV Cerimonioso (1319-1387), Re d'Aragona.
- Giacomo I di Urgell (1320-1347), Conte d'Urgell.
- Isabella (1323-1327).
- Federico (1325-?), morto giovane.
- Sancho (1326-1327).ed Eleonora ebbero due figli:
- Ferdinando (1329-1363), marchese di Tortosa. Sposò Maria del Portogallo, figlia di Pietro I del Portogallo. Fu assassinato prodito-riamente nella città di Burriana dal fratellastro, il Re d'Aragona, Pietro IV Cerimonioso, per punirlo di aver guidato l'insurrezione valen-ziana, del 1348.
- Giovanni (ca. 1330-1358), sposò Isabella Núñez di Lara. Fu assassi-nato per ordine di suo cugino, il Re di Castiglia, Pietro il Crudele;

Pietro IV di Aragona, detto il Cerimonioso(in catalano: el Cerimoniós, in castigliano: IV de Aragón; Balaguer, 1319 - Bar-cellona, 5 gennaio 1387), fu Re di Aragona, Re di Valencia, Re di Sardegna e Conte di Barcellona (1336-1387). Fu anche Re di Maiorca dal 1343 al 1387 e Conte di Urgell dal 1347 al 1387. Nato di sette mesi Pietro IV di Aragona era il figlio maschio secondogenito del Re della Corona d'Aragona Alfonso il Benigno e della sua prima sposa, la contessa di Urgell, Teresa d'Entença († Saragozza 1327), figlia di Gombau d'Entença e di Costanza d'Antillón. Dato che il primogenito era morto bambino, Pietro fu designato da suo padre erede della Corona d'Aragona, mentre suo fratello, Giacomo fu nominato erede della Contea d'Urgell. Il 27 gennaio del 1336, alla morte di suo padre, Pietro gli subentrò sul trono della corona d'aragona come Pietro IV e, nella Pasqua del 1336, fu unto con cerimonia religiosa da don Pedro de Luna arcivescovo di Saragozza e si incoronò con le proprie mani. Pietro IV andò personalmente ad Avignone a dare il dovuto riconoscimento al pontefice Benedetto XII, che lo accolse con solennità. Pietro IV venne chiamato "il Cerimonioso" per il suo zelo nel rispettare il cerimoniale e la venerazione della dignità reale. Abolì in Aragona l'uso di contare gli anni da Cesare e passò a contare dall'anno di nascita di Cristo. Si sposò nel 1337 con donna Maria di Navarra (1330-1347), figlia della Regina di Navarra, Giovanna e di suo marito Filippo Conte di Évreux. Una clausola del patto matrimoniale prescriveva che se Filippo e Giovanna fossero morti senza figli maschi, il trono di Navarra sarebbe passato a donna Maria. Pietro Cerimo-nioso non aveva in simpatia il Re di Maiorca, che era suo cugino ed anche suo cognato per aver sposato sua sorella, Costanza d'Aragona e per prima cosa volle ristabilire il giuramento di vassallaggio cui aveva rinunciato suo nonno Giacomo II Giusto, col trattato di Anagni, del 1295. Dopo alcuni anni di dispute e ripicche, Pietro il Cerimonioso aprì il processo per tradimento contro il cugino e cognato, Giacomo III. Il processo condotto dal Re di Aragona stesso finì per concludersi nel 1343, con la condanna del Re di Maiorca Giacomo III alla confisca di tutti i beni che erano rivendicati dalla Corona d'Aragona. Al rifiuto di Giacomo III di ottemperare alle disposizioni del tribunale, Pietro invase il Regno di Maiorca e, dopo aver sconfitto Giacomo nella battaglia di Ponça, lo occupò. Giacomo III si ritirò allora nelle contee pirenaiche, ma anche quelle, nel corso del 1344, furono attaccate ed occupate dalle truppe catalano-aragonesi. Giacomo III di Maiorca si ritirò allora nella sua Signoria di Montpellier, che, nel 1349, vendette al Re di Francia, Filippo VI di Valois, mise insieme un esercito, con cui tentò di recuperare il Regno di Maiorca, sbarcando sull'isola di Maiorca, dove, il 25 ottobre del 1349, fu sconfitto e perse la vita nella battaglia di Llucmajor, dove anche il figlio, Giacomo il pretendente, fu ferito e fatto prigioniero. Pietro IV aveva così ricon-giunto alla Corona d'Aragona il Regno di Maiorca e le contee di Ros-siglione e Cerdanya. Rimasto vedovo, Pietro, nel 1347, sposò, in seconde nozze, Leonora del Portogallo (1328-1348), figlia di Alfonso IV del Portogallo e di Beatrice di Castiglia. Negli anni 1347 e 1348 do-vette soffocare due rivolte, una in Aragona dove non era gradita la nomina ad erede della figlia Costanza ed una autonomista, nel Regno di Valencia, capeggiata dal suo fratellastro, Ferdinando (1329-1363), marchese di Tortosa, genero del Re del Portogallo, Pietro I del Portogallo. La peste colpì il Regno d'Aragona e provocó la morte della Regina Leonora del Portogallo (1348). Rimasto vedovo, il 27 agosto del 1349, si risposò, in terze nozze, con Eleonora di Sicilia, figlia di Pietro II di Sicilia e di Elisabetta di Carinzia, che finalmente gli diede nel 1351 un figlio maschio, Giovanni (che sarà suo successore). Nel 1351, alleatosi con Venezia, entrò in guerra contro Genova, che tentava di far sollevare la Sardegna ed aveva occupato la Città di Alghero da cui furono cacciati dai catalani. Pietro IV vinse le armate genovesi in una battaglia vicino ad Alghero. Poi tra il 1364 ed il 1366 dovette soffocare una rivolta dell'Arborea. Nella guerra civile di Castiglia, tra Pietro il Crudele ed Enrico di Trastamara, appoggiò il secondo permettendogli di transitare con le sue truppe nei possedimenti della Corona d'Aragona e dove dovette difendersi dall'attacco di Pietro I, che, nel 1356, alleato della Repubblica di Genova, voleva riprendersi i territori murciani ceduti al Regno di Valencia (questa guerra è conosciuta come dei due Pietri e terminò nel 1361, senza vinci-tori né vinti, con la pace di Terrer del 18 maggio). Continuando Pietro IV ad appoggiare Enrico la guerra riprese e terminò, dopo la morte di Pietro I, con la pace di Almazán del 1375. Nel corso di questi avvenimenti Pietro IV si macchiò di un atroce delitto facendo assassinare proditoriamente nella Città di Burriana, dove si trovava con le truppe castigliane, alleate di Pietro IV, di cui era il comandante, il fratellastro Ferdinando (1329-1363), marchese di Tortosa, per punirlo di aver guidato l'insurrezione valenziana, del 1348. Rimasto, nel 1375, ancora una volta vedovo, Pietro, si risposò, nel 1377, per l'ultima e quarta volta con la discendente di una famiglia di piccola nobiltà, Sibilla Fortià, figlia di Berengario di Fortià e di Francesca di Vilamarí. Pietro IV di Aragona, durante il grande scisma del 1378, assunse una posizione di attesa, poi fece una seria inchiesta, nel 1380, ed una seconda nel 1386, ed alla fine convenne che l'elezione di Urbano VI, il papa di Roma, fosse da invalidare e riconobbe come papa, Clemente VII, il papa di Avignone. Pietro IV di Aragona morì il 5 gennaio 1387, dopo aver governato per 51 anni, 11 mesi, e 18 giorni. Gli successe il figlio maschio maggiore, Giovanni il Cacciatore. Pietro da Maria di Navarra ebbe quattro figli:
- Costanza d'Aragona (1343-1363), sposò nel 1361 il Re di Sicilia, Federico IV di Sicilia.
- Giovanna d'Aragona (1344-1385), sposò nel 1373 Giovanni I d'Empúries.
- Maria d'Aragona (1345-1348).
- Pietro d'Aragona (1347-1348).da Eleonora non ebbe figli. Pietro da Eleonora di Sicilia ebbe quattro figli:
- Giovanni il Cacciatore (1350-1395), sovrano della Corona d'Aragona.
- Martino il Vecchio (1356-1410), sovrano della Corona d'Aragona.
- Alfonso d'Aragona (1362-1364).
- Eleonora d'Aragona (1358-1382), sposò nel 1375 Giovanni I di Castiglia.da Sibilla ebbe tre figli:
- Alfonso d'Aragona (1376-1377), Conte di Morella, legitimizzato nel 1377.
- Pietro d'Aragona (1379).
- Isabella di Barcellona (1380-1424), sposò nel 1407 Giacomo II d'Urgell.

Giovanni d'Aragona, o Giovanni il Cacciatore; in catalano: el Caçador, in castigliano: I de Aragón, o el Cazador o an-che amador de la gentileza (Perpignano, 27 dicembre 1350 - Foixà, 19 maggio 1396), fu Re di Aragona, Re di Valencia, Re di Sardegna e di Maiorca, Re Titolare di Corsica, Conte di Barcellona e delle contee catalane dal 1387 al 1396. Figlio promogenito del Re della Corona d'Aragona Pietro IV il Cerimonioso e della sua terza moglie Eleonora di Sicilia, figlia del Re Pietro II di Sicilia. Giovanni I nacque il 27 dicembre 1350 a Perpignano, nella provincia di Rossiglione che, a quel tempo, apparteneva all'Aragona e fu il figlio primogenito della seconda moglie di Pietro IV, e fu subito dichiarato erede al trono perché dei fi-gli della prima moglie di Pietro, Maria di Navarra, erano rimaste in vi-
ta solo due femmine. Si sposò, nel 1373, a Barcellona con Marta di Armagnac, figlia del Conte di Armagnac (dipartimenti francesi di Gers e di Landes), Giovanni I. Rimasto vedovo, nel 1378 (Marta morì a Saragozza), nel 1380 si sposò, in seconde nozze, a Montpellier con Iolanda di Bar (1365-1431), figlia di Roberto I, Duca di Bar e di Maria di Valois, figlia del Re di Francia Giovanni II il Buono. Nel 1387, Gio-vanni si alleò anche con la Castiglia, e confermò nel 1388 un trattato col Regno di Navarra che stabiliva i confini fra i due regni.

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